Mi capita molto spesso di parlare con molti di voi professionisti che si occupano di sviluppo software a vari livelli (sviluppatori, manager, imprenditori) e spesso mi confronto con una preparazione tecnica ineccepibile, eccezionale: molto spesso migliore della mia!
Avendo lavorato pure io per oltre vent’anni nel puro sviluppo software critico, in settori come telecomunicazioni, aerospaziale, automazione industriale e altri ancora, soprattutto agli esordi e per parecchi anni a seguire, mi sono sempre sentito sicuramente un vero “nerd” su tanti argomenti, nel senso positivo di sviluppatore appassionato e sempre aggiornato su qualunque novità e innovazione, con la sensazione di essere imbattibile nel mio settore. Anche se poi purtroppo ho dovuto smettere di seguire alcune di queste tecnologie, perché rimanere aggiornati risulta sempre più difficile, in quanto si spende un sacco di tempo per altre attività più “noiose” e burocratiche e nel frattempo la tecnologia corre molto veloce.
Infatti, chi lavora da anni quotidianamente immerso in un settore specifico, applicando sempre più spesso la stessa tecnica, un tool, un linguaggio sviluppa una padronanza tale della materia da avere letto più o meno tutto quello che esiste sull’argomento, sperimentato varie soluzioni e alla fine si sente circondato da un’aura di sicurezza, di confidenza che d’altra parte è del tutto motivata, sia dalla teoria che dai fatti. Difficile se non impossibile prenderli in fallo: d’altronde, anche nel tuo specifico caso… sei giustamente convinto che, nel tuo lavoro, te la cavi piuttosto bene e non hai bisogno di consigli, giusto?
Ecco, questo è un po’ quello che mi capita quotidianamente, lavorando con tanti clienti diversi in vari settori:
spesso uno si ritrova un po’ chiuso nel suo habitat tecnologico e informativo, convinto di sapere esattamente quali sono i propri punti di forza e le debolezze sulle quali lavorare e sviluppa una sorta di diffidenza, di chiusura verso apporti esterni di esperienza, di consigli, se non addirittura di corsi o consulenze che vengono ritenute inutili e superflue
con il rischio di essere inavvertitamente esposti ai rischi continui e inaspettati legati allo sviluppo del Software e la conseguenza di mettere in pericolo il proprio Business (da cui il concetto di Business-Critical)
In realtà, ci sono almeno due aspetti aggiuntivi che nulla tolgono alla competenza e capacità tecnologica nel proprio settore specifico, ma che sono fondamentali per gestire i variegati rischi relativi allo sviluppo di codice e di conseguenza per poter rispondere alla incredibile complessità dello sviluppo software, che rimane l’attività umana intellettiva più complessa in assoluto: in termini di numero di giorni/uomo, un qualunque software applicativo neanche troppo sofisticato batte senza problemi la complessità, la varietà, il tempo impiegato nella creazione anche di grandi opere come la Divina Commedia o la Cappella Sistina.
Di seguito, cercherò di spiegarvi come la mia esperienza costellata di errori, di passi falsi, di pessime esperienze sia stata implementata con una serie di suggerimenti, di strategie prima appresi da studi teorici, da Master, da approfondimenti, poi sperimentati negli anni su vari fronti e infine distillati in un metodo che potrebbe rivelarsi fondamentale su come fare a cambiare rotta e a gestire tutti gli aspetti critici dello sviluppo applicativo.
Vediamo quali sono questi due approcci fondamentali ma che chi è troppo immerso negli aspetti puramente tecnologici e specifici del settore tende a trascurare, preso com’è dalla quotidianità e dalla fretta di consegnare, di soddisfare il cliente, di rispondere al management.
“Il mio settore NON è differente”
Avendo avuto a che fare, nella mia esperienza come sviluppatore prima e come libero professionista dopo, con tantissimi settori e mercati diversi, dal gestionale all’aerospaziale, dal ferroviario all’industriale, dalle telecomunicazioni al web, una cosa mi è molto ben chiara: nessun settore è VERAMENTE differente.
Le esigenze, le tecniche, le problematiche e le relative soluzioni sono per carità specifiche di ogni specifico mercato, che ha le sue peculiarità che lo rendono un po’ unico, ma le parti VERAMENTE uniche e irripetibili sono solo una piccola parte
E tutto questo fa tendere gli addetti ai lavori a specializzarsi un po’ troppo, a concentrarsi solo su sé stessi e a comportarsi un po’ come un’isola, una comunità che comunica molto al suo interno ma poco con l’esterno.
In realtà, dati alla mano di decine di progetti e consulenze fatte un po’ in tutto il mondo con clienti con esigenze apparentemente diverse, ci sono molte più somiglianze, comunanze, similarità di problemi e relative soluzioni, travasi possibili di conoscenze, tecniche comuni applicabili a settori appunto “differenti”.
E’ molto probabile che un problema ritenuto invalidante e insormontabile in un settore, sia stato già risolto brillantemente da un’altra parte e che, con i dovuti adattamenti, si possa replicare la soluzione anche in un contesto completamente diverso
Per questo motivo, è sempre molto importante rimanere costantemente aggiornati, non soltanto tramite letture, corsi e consultando altri specialisti come te, ma allargando lo spettro di conoscenze e rivolgendosi a professionisti che abbiano avuto esperienze diverse e possano travasare il loro bagaglio culturale maturato in ambiti distinti in consigli che non ti aspetteresti e che anche gli esperti del tuo settore non applicherebbero da soli.
Non di sola tecnica vive l’uomo
L’altro aspetto che mi è saltato all’occhio soltanto in questi ultimi anni, quando oltre ad avere esperienze internazionali di vario tipo ho deciso di ampliare i miei studi e affrontare in maniera seria e professionale tematiche apparentemente divergenti, è qualcosa per il quale ero completamente cieco all’inizio della mia carriera da “nerd” innamorato solo degli aspetti informatici, della novità tecnologica, dell’innovazione a tutti i costi: insomma, convinto che con la “tecnica” e le persone giuste, nulla era impossibile.
Il problema è che, col passare degli anni, mi sono accorto che sempre più spesso… nonostante tutti i presupposti teorici fossero corretti, nonostante tecnologicamente ci si fosse dotati del meglio, nonostante ci si fosse circondati dai migliori cervelli… inspiegabilmente, i progetti andavano male lo stesso, i tempi si allungavano inspiegabilmente, i costi esplodevano in mano come fuochi d’artificio e i reparti, se non intere Business Unit o aziende, chiudevano i battenti.
Che cosa succedeva di così inspiegabile per un “tecnico” sinceramente appassionato come me?
Grazie anche e soprattutto agli studi recenti di questi ultimi anni, ho capito che ci sono intere discipline, aspetti ignorati di gestione aziendale, anche retroscena culturali ed economici se non addirittura politici spesso del tutto trascurati da noi “specialisti” che riuscivano regolarmente a rovinare progetti perfetti, personale ben addestrato, tool all’ultimo grido e tecnologie che sprizzavano modernità da ogni poro.
Ci sono aspetti non prettamente tecnologici ma molto più strategici molto ben conosciuti e rispettati in America e altre Nazioni ma quasi del tutto trascurati e ignorati in Italia, che fanno la differenza non solo tra un progetto di sviluppo software di successo o uno fallimentare, ma in generale si rivelano fondamentali per la sopravvivenza stessa di un’azienda o di un brand e il settore dello Sviluppo Software non fa eccezione: anzi!
Un aspetto del tutto basilare e fondamentale è la Strategia: concetti fondamentali di Marketing (nel senso buono del termine di “verità detta bene”, non in quello rovinato dalle Wanne Marchi nostrane) come il Focus e il Positioning sul mercato e rispetto alla concorrenza (vedi appunto “Focus” e altri libri fondamentali di Al Ries), la Pianificazione preventiva (e non solo la risoluzione dei problemi a posteriori…), il delicatissimo aspetto della Gestione di Clienti e Fornitori…
Questo e altri che per brevità non citerò in questo articolo, sono argomenti che è corretto definire assolutamente non tecnici ma che è sbagliato trascurare, delegare solo agli altri perché anche se non si ha una leva immediata per cambiare le cose nella propria posizione, saperle riconoscere e valutare è estremamente importante, in quanto le ripercussioni sono molto più veloci e le conseguenze molto più dirette di quello che puoi immaginare.
Aspetti che sono sempre stati ignorati se non apertamente osteggiati dai “tecnici” nostrani, io per primo negli anni iniziali della mia carriera, che li vedevano come qualcosa di estraneo, di “impuro”, dedicato appunto ai manager e ai “politici”. Non per altro se non per una immeritata cattiva luce dettata dalla cronaca, un’ombra scura riflessa da elementi estranei che impedivano di vederne gli aspetti veramente innovativi e soprattutto le conseguenze nella propria vita lavorativa.
Peccato che poi molti di noi poi si siano trovati, a volte loro malgrado, nelle stesse posizioni manageriali se non addirittura imprenditoriali e abbiamo cominciato a capire che molta della politica, della gestione, della burocrazia che tanto ci spaventava se non addirittura ci faceva senso, è diventata ahimé parte integrante del nostro lavoro quotidiano.
Ma la realtà di fatto è che non esiste una soluzione puramente “tecnica” ai problemi dello sviluppo moderno del software: parlando ad esempio di una metodologia molto comune in questi anni e ampiamente abusata, soprattutto da chi non la conosce bene come l’AGILE Manifesto, l’edizione 2018 dell’Annual State of Agile Report fornisce una risposta piuttosto netta:
solo il 4 percento di chi ha risposto al più grande sondaggio su AGILE, ha affermato che le tecniche permettono una maggiore adattabilità alle condizioni del mercato
Capisci cosa vuol dire?
Che il 96% delle aziende che applicano AGILE, non ne hanno un reale, misurabile vantaggio in termini appunto di agilità, di adattabilità ai caotici tempi moderni che cambiano le carte in tavola di continuo.
Per cui è chiaro che non può esistere una sola tecnica, un linguaggio, un tool, un metodo che sia in grado di proteggere il tuo Business da tutti i rischi dello sviluppo software.
E allora? Cosa si può fare, visti gli scenari così preoccupanti e le soluzioni presentate finora così poco adeguate?
La soluzione? Ora c’è
Quindi alla fine, torniamo alla domanda fondamentale dell’articolo:
COME FARE A PROTEGGERE IL TUO BUSINESS DA TUTTI I RISCHI RELATIVI ALLO SVILUPPO SOFTWARE?
Il modo c’è e necessariamente non è semplice, non può esserlo: deve essere una strategia su più fronti, che agisca su più livelli non solo tecnici e quindi di Processo ma anche Strategici, Economici, Manageriali e non ultimo di Supporto.
5 aspetti fondamentali, 5 vertici di un metodo completo e integrale che consenta di evitare i passi falsi commessi prima di te da altre persone, che permetta il travaso di conoscenze e di tecniche di successo da altri settori nel tuo.
Questo metodo, frutto di decenni di esperienza mia e dei grandi “guru” e collaboratori che mi hanno aiutato in questa impresa come Vance Hilderman (CEO di AFuzion, il più grande esperto al mondo di software avionico), Niroshan Rajadurai (Evangelist di Continuous Integration e Software Factory), si chiama M.E.D.S:
Method for
Efficient
Development of
Software
e nasce, come detto, per proteggere il TUO Business dagli errori nello Sviluppo Software, che TU non sarai costretto a ripetere.
Per saperne di più, come prima cosa ti puoi guardare questo video introduttivo:
e se desideri maggiori informazioni sul prossimo pubblico Corso M.E.D.S. che si terrà a Milano nella Primavera 2021, puoi lasciare i tuoi dati qui e verrai immediatamente ricontattato:
https://www.softwaresicuro.it/MEDS
o scrivere una mail a:
assistenza@softwaresicuro.it
Che il tuo Business prosperi sicuro!
Massimo Bombino